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Berlusconi capitola sulla proporzionale. Prodi incespica sulle unioni di fatto...
martedì 13 settembre 2005
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Due fatti scuotono il mondo politico e l’opinione pubblica in queste giornate di fine estate : da una parte, l’accordo nella CDL per cambiare in senso proporzionale l’attuale legge elettorale, dall’altra, la proposta di Prodi per il riconoscimento giuridico delle “unioni di fatto”. Due questioni delicate su cui si giocherà, probabilmente, tutta la campagna elettorale e ,forse, anche l’esito del voto.


Berlusconi conta di recuperare consensi venendo incontro alle richieste dell’UDC di Follini che sogna il ritorno della proporzionale per dare vita ad un grande “centro”, magari con il redivivo Mastella. E’ chiaro che cambiare le regole del gioco a pochi mesi delle elezioni puzza di “legge truffa”. In altri paesi sarebbe impossibile anche pensarlo. Ma in Italia tutto è lecito. Sarebbe meglio fare la nuova legge elettorale sulla base del risultato delle elezioni politiche del prossimo anno , affidando agli elettori il compito di giudicare se la proposta della CDL è giusta o sbagliata. Invece c’è il rischio di una estenuante guerra parlamentare con l’inevitabile “barricata” del centro sinistra, cioè proprio quello di cui il paese non ha davvero bisogno.


Dal canto suo , Romano Prodi ha scelto il terreno scivoloso delle convivenze e delle unioni di fatto per inaugurare le sue “primarie”. Pur di recuperare qualcosa a sinistra ha finito per sposare le posizioni radicaloidi di Rifondazione e dell’Arci- gay , facendo infuriare pure il Papa. Anche in questo caso, non era meglio parlarne dopo il voto? Evidentemente la lezione del referendum sulla procreazione assistita non è bastata al Professore. L’Italia non è la Spagna. E scimmiottare Zapatero non porterà un voto in più al centro-sinistra. Anzi ,c’è il rischio che il vantaggio fin qui accumulato dall’Unione (per insipienza di Berlusconi e non per i presunti meriti del centro- sinistra) possa scemare nei prossimi mesi. La battaglia, insomma, è appena cominciata. E ne vedremo delle belle.

13 settembre 2005

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