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Ecco la vera storia della bella Afef in Tronchetti Provera
martedì 30 agosto 2005
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"Le parole del Presidente del Senato sul rischio di meticciato sono una istigazione al razzismo". Ci mancava pure la tunisina Afef Jnifen in Tronchetti Provera nel teatrino (senza canovaccio) della politica italiana. Quante lodi per la sua difesa del "meticciato" o della cosiddetta contaminazione . Per carità, nulla da ridire.
Ma da dove viene questa Afef? Pochi forse sanno che la splendida mannequin tunisina era sposata nei primi anni novanta con l'avvocato affarista Marco Squatriti, detto "Squatriarcos", capello lungo e mascellone alla Beatiful. Il matrimonio era stato celebrato (in costume da bagno, dicono le cronache) in una faraonica villa di Los Angeles. Afef era diventata una specie di Cleopatra: aveva avuto in dono pellicce e gioielli mozzafiato, villa ai Parioli con parco, piscina e gazebo, persino un appartamento miliardario a Parigi. La bella Afef passava le sue giornate ad organizzare i ricevimenti più fastosi della capitale: ostriche e cous-cous. Era la "dolce vita" ai tempi di Ciarrapico, il re delle bollicine, andreottiano di ferro, esponente di punta della "Gens Giulia",dove per un decennio hanno sguazzato politici , banchieri, portaborse, affaristi, rampolli della Roma bene e top model, attricette ed ex squadristi. Qualche nome? Mauro Leone , Remo Gaspari, Ornella Muti, Maria Rosaria Omaggio, Jenny Tamburi, Claudio Vitalone e signora, Ugo Benedetti, Mita Medici, Franco Nobili. Una epopea che raggiunge l'apice nel 1990, allorchè il Ciarra riesce a far sedere allo stesso tavolo, e a riappacificare, i protagonisti della guerra di Segrate: Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti, Carlo Caracciolo e i Formenton- Mondadori. Una epopea che si conclude nell'aprile del 1993 con l'arresto di Ciarrapico a seguito delle indagini sulla cosiddetta truffa dei vecchietti d'oro. Anche il marito di Afef, l'avvocato Squatriti venne arrestato nell'inchiesta Safim-Italsanità. Tutto il castello crollò. Si salvò solo Afef che dopo il divorzio, si risposò con il patron della Pirelli, Tronchetti Provera.
Questa è la storia di Afef.


Ma adesso tutti la vogliono in lista la bella Afef, naturalmente nel centro sinistra, magari al fianco di quel "ruffiano" di Clemente Mastella.
Potrebbe sfidare proprio Marcello Pera nel collegio di Lucca. Immaginate che spasso: da una parte la modella tunisina , con passaporto italiano da 13 anni, sposata con uno degli uomini più ricchi d'Italia, candidata per la sinistra; dall'altra , il Presidente del Senato, Marcello Pera, filososo austero e liberale, confidente ed intimo amico del neo papa Benedetto XVI, entrambi nemici giurati del relativismo e degli eccessi di modernismo. Altro che duello, diciamolo francamente, ormai un po' noioso, tra Prodi e Berlusconi il quale si candida come se fosse un sacrificio...
Voglio fare una proposta: cambiamo i leaders dei due schieramenti.
Pera contro Afef: questa sarebbe una vera sfida, seguitissima da tutti gli italiani. Scenderebbero di nuovo in campo Ruini da una parte e la Ferrilli dall'altra, come è accaduto con il referendum sulla procreazione.
Ma, poi, si candiderà davvero questa Afef? Diventerà sul serio l'icona della sinistra, una sorta di "Cicciolina"(al secolo Ilona Staller) dell'Unione alle prossime elezioni politiche ? La vedremo nei manifesti , magari scosciata, con Prodi, Fassino, Rutelli e Bertinotti? Tutto può accadere in Italia. "Mio marito mi ha chiesto di giurare , prima di uscire di casa , che non avrei mai fatto politica" ha dichiarato Afef davanti alla moglie di Clemente Mastella, la celebre Sandra , che invece è diventata la spalla destra di Bassolino in Campania, con la carica di presidente del consiglio regionale. Clemente Mastella spera tanto che Afef ci ripensi. Ecco perché i giovani dell'Udeur hanno attaccato subito i manifesti: " Siamo tutti meticci". Tanto più se la campagna elettorale la paga il marito di Afef, quel Tronchetti Provera , padrone di Telecom e di mezza Italia (...)

30 agosto 2005
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