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Martedì si apre il Congresso della Cisl. L'ultimo per Pezzotta
domenica 3 luglio 2005
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Martedì pomeriggio si apre a Roma il quindicesimo congresso nazionale della Cisl. Sarà anche l’ultimo per il segretario, Savino Pezzotta, che nel 2008 dovrà lasciare l’incarico per il raggiungimento di 65 anni. Lo Statuto della Cisl,in tal senso, è molto rigido: non prevede deroghe per chi raggiunge l’età della pensione di vecchiaia.

Solo Sergio D’Antoni ottenne nel 1999, a larghissima maggioranza(due terzi) la deroga dal Consiglio Generale per un terzo mandato.Ma D’Antoni era D’Antoni ed aveva anche 51 anni ! L’anno dopo, nel 2000, lasciò il sindacato per fondare Democrazia Europea e si candidò nel 2001 alle elezioni politiche. Oggi è deputato della Margherita, insieme al fido Luigi Cocilovo e Franco Marini.Forse si candiderà a Presidente delle Regione in Sicilia.
Quale sarà invece il destino di Pezzotta? E chi sarà il suo successore alla Cisl ? Francamente nessuno lo sa. Si fanno tanti nomi . Ma oggi è prematuro parlarne. Se ne discuterà a tempo debito.

Oggi è più interessante parlare di questo ultimo quadriennio ,nel quale la Cisl ha giocato un ruolo importante e delicato, contrastando la visione antagonista della Cgil , e la politica(anzi, la non- politica) del Governo Berlusconi. In verità, Pezzotta non si è inventato nulla in questi anni rispetto al suo precedessore: la linea della Cisl non è cambiata. Concertazione, politica dei redditi, autonomia dalla politica: sono rimasti questi gli obiettivi strategici della Cisl che ha seminato tanto, ma raccolto meno di quanto meritava.
Tutta colpa del Governo Berlusconi.
Pezzotta è stato più volte fischiato in questi anni . Dopo la firma separata del patto per l’Italia, molte sedi della Cisl sono state incendiate e tanti sindacalisti e delegati di base sono stati minacciati. Sono ferite che si sono rimarginate in parte. «Ma come, prima approfitti della rigidità della Cgil per spaccare il sindacato e poi mi lasci col cerino in mano», ha più volte borbottato in bergamasco il buon Pezzotta all'indirizzo di Berlusconi. Per mesi ha cercato di riannodare il filo spezzato, poi si è stufato e si è messo a fare gli scioperi. Suo malgrado, perché si rende conto, il capo della Cisl, che così non si va da nessuna parte, e soprattutto che, pur con uno spartito diverso, anche con il centrosinistra la musica è stata la stessa. Insomma, è stato l’atteggiamento miope e ostile del Governo Berlusconi a ri-unire Cgil, Cisl e Uil. Per carità, è stato anche un bene. Il sindacato è più forte se è unito ed autonomo da qualsiasi maggioranza politica. Ma se Berlusconi avesse avuto più intelligenza politica, si sarebbero potute fare tante riforme nel nostro paese, a vantaggio dei giovani e del Mezzogiorno. Speriamo che non accada la stessa cosa con il prossimo governo...

La Sicilia - 3 luglio 2005
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