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Le omissioni del compagno Billè
venerdì 24 giugno 2005
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Chi comprerebbe oggi in Italia un paio di jeans di Dolce e Gabbana a 998 euro? Eppure su alcune vetrine di Roma si leggono anche questi prezzi stratosferici, fuori dalla portata dalla maggioranza degli italiani. Proprio ieri il Presidente di Confcommercio ,Sergio Billè, invocando la necessità di misure impopolari, che dovrebbero a suo giudizio rimettere il sistema paese in regola con i conti, ha voluto dare i punti a tutti : tranne però naturalmente - bontà sua - alla vasta platea sociale degli interessi che egli rappresenta e organizza . Fa piacere sentirlo parlare dell’ incoerenza tipica di chi nell’ ambito politico e sociale “ dà la colpa a qualcun altro e non si preoccupa del resto ” . Fa invece sorridere, per non dire altro , notare subito dopo che a suo giudizio nella difficile situazione vissuta oggi dal paese il mondo del commercio, della piccola e grande distribuzione, quasi non porta la minima responsabilità .

Calo dei consumi? Aumento irrazionale dei prezzi? Crescita del “nero” e delle più diverse forme di evasione - elusione fiscale? Tutto vero : ma che non si cerchi per carità di attribuire responsabilità al mondo del commercio. E a chi dare la colpa di tutto ciò,caro dottor Billè? Quando va al mercato, ogni cittadino, ogni lavoratore, ogni pensionato, ogni consumatore, sa leggere bene di quanto è salito il listino dei prezzi. Fa riscontri e misura differenze. Davvero qui non ci sono “responsabilità”? Nemmeno a parlarne... Per Billè è sempre colpa di “qualcun altro”.

Fa veramente sorridere ( per non dire altro ) Sergio Billè quando alza il dito contro il “resto del mondo" (governo, impresa, sindacato) per non vedere la foresta di contraddizioni , incoerenze, e le pesanti forme di egoismo sociale che allignano anche nel mondo dei suoi rappresentati. E’ del tutto evidente che il mondo del commercio nel suo insieme risente fortemente dei dati della crisi attuale.Ma non si può sfuggire al giudizio sulle responsabilità di quanti- e sono tanti- hanno accumulato ingenti risorse sfuggendo a regole e impegni sul fronte del fisco e dei prezzi, a spese dei cittadini e della parte più onesta della loro stessa categoria. Billè ha elencato molti danni . Non può pretendere però di indicare ricette con medicine che riguardano solo “gli altri”.



Conquiste del Lavoro - 24 giugno 2005

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