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Tremate e' tornato Umberto Bossi. Ma che pena...
domenica 19 giugno 2005
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E’ tornato Bossi. Ma che pena vederlo su quel palco a Pontida con la moglie Manuela al fianco, quasi a sostenerlo fisicamente . La voce era più roca di prima e a tratti cavernosa, la bocca storta, il braccio sinistro immobile. Uno strazio. Bossi è un uomo segnato, in maniera forse irreversibile, dalle conseguenze di un infarto ed un ictus terribile. Ma perché non se ne sta tranquillo nella sua casa di Bergamo a curarsi ? Non è stato uno spettacolo entusiasmante. Anzi, c’è da chiedersi come la politica italiana si sia ridotta ad una specie di circo equestre dove pur di fare notizia si espongono anche i cavalli zoppicanti. Tutto serve alla causa. Tutto fa brodo. La gente applaude, partecipa , si commuove. A prescindere delle cose “fituse” che si dicono dal palco. Francamente, non si capisce che cosa vuole oggi la Lega Nord. Stanno al Governo, hanno tre ministri, diversi sottosegretari, posti negli enti pubblici e alla Rai. Eppure sbraitano, si agitano, minacciano improponibili referendum per tornare alla lira e uscire dall’Europa. Sembra che stiano all’opposizione. Una volta nel mio paese, c’era un consigliere comunale della DC che faceva il calzolaio. La sera che si approvava il bilancio , si alzò in piedi, si aggiustò la giacca e rivolgendosi alla sua maggioranza disse: “Signor Sindaco, visto che lei ha detto che abbiamo 50 milioni di deficit, perché non utilizziamo questi soldi per rifare la fognatura?” Ed il sindaco: “Turiddu, io ti voglio bene. Ma il deficit significa che dobbiamo ripianare i debiti. Tu hai mai fabbricato un paio di scarpe senza le suole?”

Il consigliere comunale rimase di sasso e poi replicò: “Ma perché le fognature hanno bisogno delle scarpe?”

20 giugno 2005
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