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Nell'ultimo libro di Monica Setta le risposte a tanti quesiti che hanno a che fare con i soldi. Far quadrare i conti e’ possibile, ma serve attenzione
giovedì 3 giugno 2021
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Negli anni quaranta Borges scrisse un racconto fantastico intitolato “La biblioteca di Babele”, un luogo talmente ampio da rappresentare un vero e proprio universo infinito, pieno di volumi. La biblioteca perfetta in effetti dovrebbe contenere tutto ciò che non si conosce. Umberto Eco arrivò a possedere 30 mila volumi, in gran parte mai letti, ma questa mancanza non rappresentava per lui un effettivo problema, al contrario, lo stimolava a rimanere perennemente curioso verso il mondo che lo circondava. Eppure ci sono libri legati all’attualita’ che non si può fare a meno di leggere per la loro utilità sociale e che vanno ben oltre la legittima aspirazione di ogni scrittore di appassionare o di sedurre i lettori, anche quelli più eruditi e sofisticati. Questo breve inciso calza a pennello con l’ultima fatica della giornalista televisiva Monica Setta, “Quadrare i conti. Manuale di economia per le famiglie “(Rai Libri), un volume meditato, davvero utile a tutti, scritto con grande effervescenza e passione, con la finalità esplicita di fornire alcuni suggerimenti per gestire le finanze personali o quelle delle famiglie. Dove si puo’ investire senza rischiare il capitale? Meglio i titoli di stato oppure le obbligazioni? Ed ancora: come organizzare un matrimonio low cost al tempo del Covid, risparmiare al supermercato o educare i propri figli alla sobrietà? Domande semplici, legittime, visto che nella vita e’ difficile fare ottimi affari senza le giuste competenze. Far quadrare i conti è , in fondo, una sana regola di qualsiasi istituzione, a partire proprio dalla famiglia. Monica Setta è però andata più in là di un consiglio su come risparmiare su bollette, Rc auto, difendere il consumatore dal telemarketing selvaggi o delle truffe online. Il suo è anche un racconto delle trasformazioni economiche e sociali del nostro Paese, il ritratto di un popolo che non si fida delle assicurazioni ma che per il sogno della casa di proprietà è pronto a rischiare tutto e a fare sacrifici indicibili. Come la storia emblematica di Rosanna, arrivata a Roma dalla Puglia a cercare fortuna, che firma un contratto di mutuo a tasso variabile pur di aprire un negozio, ma travolta poi dai debiti è costretta a chiedere un ulteriore prestito e poi a vendere tutto il vendibile per coprire la voragine. È un lungo viaggio frutto della altrettanto lunga esperienza giornalistica della Setta, cronista economica partita dal basso, senza santi in paradiso e protettorati, con una laurea in filosofia in tasca ma con la passione per l’economia. Una professionistica eclettica, molto competente, capace sempre di ripartire, da Avvenire a caporedattore de “La Voce” di Indro Montanelli, dai periodici patinati ai giornali di finanza, dalla radio ai programmi televisivi per ragazzi di successo su Rai Gulp. Una vita piena di soddisfazioni ma sempre in salita, come le tante storie raccontate in questo libro scritto con un linguaggio semplice, quasi senza prendere fiato, pieno di aneddoti, di citazioni di illustri giornalisti che ci hanno lasciato come il “maestro” di tutti noi, Peppino Turani. Sullo sfondo c’è la pandemia, la speranza di una Italia migliore, con una finanza meno ingorda anche per non sprecare l’occasione del Recovery Plan e le doti di equilibrio e di saggezza di Mario Draghi ( “un uomo normale laddove la normalità è un gran complimento”) cui la Setta dedica un ritratto inedito ed appassionato. Storie semplici di una Italia che non si è arresa e che vuole ricominciare. Come Mariangela che ha tre figlie in età compresa tra i 4 ed i 15 anni, chiusa in casa per mesi con il marito, entrambi in smart working, in un appartamento di 75 metri quadrati, costretti a lavorare una giornata intera “tra le urla dei figli che si rincorrono per un giocatolo o una merendina”. C’è la stessa Italia che lotta ogni giorno per sbarcare il lunario, popolare ed umile , che la Setta racconta nei fine settimana su Rai Uno ad “Uno mattina in famiglia” insieme al “socio” dallo sguardo magnetico, Tiberio Timperi. Quale futuro ci aspetta? Si chiede la giornalista alla fine del suo percorso. Ci sarà una terza via tra la globalizzazione selvaggia e lo sviluppo ipersostenibile? La Setta prende a prestito il pensiero di Vera Zamagni. Possiamo farcela se sceglieremo un modello di sviluppo basato sui territori e le comunità, con una sorta di “capitalismo civile”, riportando l’economia ad essere uno strumento utile per la produzione di “felicità pubblica”. E non per la concentrazione delle ricchezze del mondo nelle mani di pochi. Un messaggio di grande socialità che sarebbe piaciuto a Franco Marini, indimenticabile Segretario della Cisl dove Monica Setta aveva cominciato tanti anni fa la sua carriera all’Ufficio Stampa appena ventenne. Ed alle gente il consiglio finale è quello di mantenersi a metà del guado, “in medio stat virtus”, senza mai sconfinare nella “inutile tircheria o nell’eccesso di consumismo”. Una saggia regola. Non fare il passo più lungo della gamba. Un po’ come facevano le grandi donne della tradizione contadina che gestivano i risparmi della famiglia con equilibrio e solerzia, controllando e verificando ogni giorno le entrate e le uscite. La Sicilia 10 maggio 2021
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