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Anno nuovo, problemi vecchi
martedì 27 dicembre 2011
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Cari amici, da oggi riparte il nostro dialogo sulle vicende che riguardano il nostro paese e non solo. Anno nuovo, sito nuovo. Ho deciso di rinominare questo blog con uno slogan chiaro: "moderato ma non troppo". E' lo stato d'animo che ha sempre contraddistinto la mia personale visione del mondo. I tedeschi la chiamano "weltanschauung". Non ho mai amato le posizioni radicali ed estreme, il populismo, il conflitto fine a se stesso. Sogno un paese normale, con una dialettica pacata e soluzioni concrete ai problemi della gente. Essere moderati non significa sentirsi omologati al " centrismo" o ad altri schieramenti politici. La moderazione e' una aspirazione ideale, una tendenza quasi naturale a trovare sempre una soluzione intermedia. Facciamo un esempio concreto? Io non credo che il problema del precariato si possa affrontare diminuendo le garanzie a tutti gli altri lavoratori italiani attraverso l'abolizione dell'articolo 18. Non capisco, francamente, il nesso. Secondo alcuni, le aziende in Italia non si espandono oltre i 15 dipendenti per paura dell'articolo 18. E' una grandissima stupidaggine. Demagogia pura. Le imprese chiedono di pagare meno tasse, meno vincoli burocratici e piu' produttivita' nel lavoro. Il caso Fiat e' la dimostrazione plastica di questa situazione. Non mi pare che in questo momento le aziende italiane abbiano voglia (ed i soldi ) per espandersi e fare assunzioni. Semmai e' l'esatto contrario. Ed ammesso che ci fosse questa esigenza economica, basterebbe, al limite , sospendere le garanzie previste dall 'articolo 18 solo per i neo assunti. Una procedura che era gia' stata prevista, senza successo, nel 2002 dal governo Berlusconi. Un film gia' visto, insomma. Le cause sull' articolo 18 in Italia sono rarissime, un centinaio all'anno. Le aziende sopra i 15 dipendenti quando vogliono ristrutturare, possono benissimo mettere i mobilita' i lavoratori e chiedere la cassa integrazione. Non cambierebbe assolutamente niente se si favorissero ancora di piu' i licenziamenti facili nel nostro paese. A meno che qualche "Fornero" di turno non pensi di far diventare l' Italia come la Cina. Una prospettiva davvero poco incoraggiante sul piano dei diritti civili e della democrazia.
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