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Il sindacato nella Rete
giovedì 20 gennaio 2011
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I grandi sindacati, soffrono una «concorrenza spietata». E non è quella delle piccole sigle autonome o di base, che dagli anni Ottanta hanno iniziato a insidiare nelle fabbriche e negli uffici il monopolio di Cgil, Cisl e Uil. Sono Internet,i nuovi media e i social network a creare grattacapi a chi di mestiere difende i lavoratori, come ha ammesso il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, nella prefazione al libro di Salvo Guglielmino e Andrea Benvenuti «Il sindacato nella rete», (edizioni Lavoro, 10 euro) una vera e propria guida alle nuove tecnologie ad uso dei quadri, militanti e delegati delle organizzazioni dei lavoratori. Il fatto è, argomenta il leader sindacale, che «la concorrenza è diventata spietata. I lavoratori sono esperti ed esigenti: quasi tutti navigano in rete e pretendono un’informazione diretta, precisa e tempestiva». Se un tempo per avere un contratto di lavoro bisognava per forza andare alla sede della sigla di riferimento, insomma, ora in rete si trova tutto. Anche le spiegazioni degli esperti. Per questo è «indispensabile investire di più sui nuovi media e sulla formazione della dirigenza», spiega Bonanni.

Le tre principali confederazioni non sono rimaste immobili in questi anni, assicurano Guglielmino, che è portavoce di Bonanni, e Benvenuti, giornalista del quotidiano Cisl Le conquiste del lavoro. Già nel1992, l’allora segretario della Cisl Sergio D’Antoni mise in rete gli uffici centrali e periferici del sindacato con un sistema di messaggi all’avanguardia che negli anni è cresciuto e ormai, spiegano gli autori, si è trasformato in un social network interno e una banca dati enorme, anche se ad uso esclusivo degli interni. Verso l’esterno i grandi sindacati sono passati da siti vetrina a strumenti di comunicazione digitali a 360 gradi che vanno dalle web radio come Radio articolo uno della Cgil, fino a i notiziari video come Uil webTv e la neonata CislTv, che ha anche una vetrina in un canale satellitare di Sky.

«Il virus dell’ informazione fai da te ha contagiato il sindacato. Alla fine di giugno del 2010, la presenza complessiva della Cisl su Internet contava 263 canali di informazione”. Sul versante degli strumenti che più caratterizzano il web 2.0 della Cisl, si registrano le presenze di web tv (12 canali compresi quelli locali), di feed rss (16) e la sperimentazione di tagcloud (la nuvola di tag ovvero la rappresentazione visiva delle parole chiave). È in fase sperimentale la presenza nei social network». Tutto questo comunque non basta, «serve una cornice unitaria», spiega Guglielmino. «Anche perché - aggiunge - solo con la rete riusciremo ad arrivare in aree dove ora il sindacato ha difficoltà a penetrare. Penso ai giovani, agli immigrati, ma anche alle piccole aziende?». Il cammino del sindacato 2.0, insomma, è solo agli inizi.
Antonio Signorini
Il Giornale- 20 gennaio 2011
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