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L'autogol spaventoso di Walter Veltroni
lunedì 29 settembre 2008
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Ho letto l’intervista polemica di Walter Veltroni sul Corriere della Sera nella quale il leader del PD ha attaccato Berlusconi paventando in Italia il rischio di un regime autoritario. Nemmeno Antonio Di Pietro, Paolo Flores d'Arcais o lo stesso Michele "Stalin" Santoro avrebbero detto quelle cose. Per Walter,il Cavaliere sarebbe una specie di Putin italiano, un pericoloso presidente peronista che governa con il populismo, le televisioni e forse l’esercito. Veltroni ha giudicato un pericolo per la democrazia persino il fatto che il Ministro Gelmini abbia atto un viaggiodi stato in elicottero e che il Cavaliere sia andato a curarsi il mal di schiena in Umbria in un centro benessere.

E’ stato un autogol spaventoso. Una manifestazione di debolezza e di palese nervosismo. Un errore politico che rischia di trascinare il PD verso la sinistra radicale, i movimenti piazzaioli extra parlamentari, l’ala più massimalista della Cgil. Sarebbe un disastro per il paese. Una deriva sessantottina proprio da evitare. Evidentemente le sconfitte del passato non hanno insegnato nulla a Veltroni. L’anti-berlusconismo ideologico, sventolato come una bandiera,non paga. Anzi, ha sempre portato acqua al mulino dello stesso Berlusconi, facendolo passare per vittima una volta dei giudici,una volta dei comunisti. E’ patetico tessere le lodi politiche ed istituzionali di Gianni Letta(come ha fatto Veltroni) e poi attaccare Berlusconi che proprio di Letta è stato sempre il braccio destro e l'icona. Che cosa abbia spinto Veltroni ad attaccare così platealmente Berlusconi, nessuno lo sa. Forse, è il tentativo di alzare il livello di scontro alla vigilia della manifestazione anti-governo del PD del 25 ottobre. La sinistra è sempre alla ricerca della “spallata”al Governo. Eppure Veltroni si era speso in prima persona per la soluzione della crisi Alitalia, ricevendo nel salotto della sua bella casa romana, il patron della Piaggio (e della Cai) Roberto Colaninno ed il capo della Cgil, Guglielmo Epifani. Forse si aspettava un ringraziamento da parte di Berlusconi. Ma questo non giustifica questa posizione "Aventiniana". E' meglio per tutti che Walter ripensi la sua strategia politica. E torni a fare opposizione sui temi veri che stanno a cuore alla gente.
Lasci perdere il Cavaliere. Non lo insegua sul suo stesso terreno. E' tempo perso.
Roma- 29 settembre 2009
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