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Vi spiego perchè io sto dalla parte di Pippo Baudo. Tanto di cappello al suo festival.
martedì 6 marzo 2007
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“Io- faccio- solo- il- presentatore- televisivo.Non mettetemi in mezzo. Già una volta mi hanno cacciato dalla Rai, alcuni anni fa. Dopo questo sfogo, forse mi cacceranno un’altra volta. Vuol dire che chiederò asilo politico… ” Il miglior festival di Sanremo degli ultimi anni è diventato lo specchio di un paese spaccato, litigioso, che politicizza tutto. Il paradosso è che proprio quest’ anno a Sanremo hanno trionfato due canzoni “impegnate” su temi forti come la lotta alla mafia e l’emarginazione dei malati di mente. Nel frattempo la politica si occupa della crisi coniugale di Berlusconi e di Veronica,la sua gentile consorte, del gay pride, e della crociata di Ruini contro i Dico… Basterebbe pensare alle urla e ai gestacci da osteria(il più pulito era il movimento dell’ombrello) con i quali una parte dell’opposizione aveva festeggiato , quache giorno fa la caduta di Prodi al Senato.

Tutti sanno che Baudo e il direttore di Rai Uno, Del Noce non si sono mai amati. Un paio d’anni fa, i due avevano siglato pubblicamente una finta tregua(con tanto di bacio immortalato dalle telecamere)pur di evitare una dispendiosa causa in tribunale. Ma questo faticoso ed imbarazzante sodalizio è durato poco. Al termine di un Festival molto bello, celebrato dalla critica e premiato dall’audience, Baudo si è sentito mollato dalla Rai, tradito da una dirigenza iper-politicizzata, che già una volta lo aveva scaricato ingiustamente per fare spazio a Bonolis. Aldo Grasso ha scritto “è come se un allenatore di calcio dopo che la sua squadra ha stravinto, parlasse di campagna acquisti per mortificare i suoi…” Pippo, si sa, è un uomo generoso, passionale, sanguigno come tutti i siciliani. Ha dato tantissimo alla Rai e al pubblico in quarant’anni e passa di televisione. Forse stavolta ha esagerato un po’ con le sue critiche(del tutto fondate) al mondo politico e al progetto di privatizzazione della Rai. Poteva fare spallucce, di fronte alle accuse sul suo compenso miliardario e alle indiscrezioni sul suo probabile e ingiustificato “siluramento”. Invece ha reagito, secondo una vecchia regola che ”chi tace , acconsente”. Poi, dopo aver ricevuto una lettera di richiamo di Petruccioli e Cappon, si è scusato, precisando di essere stato “frainteso”. Ma non ha fatto marcia indietro nè sul Del Noce, nè su Bonolis. Pippo è fatto così. E’ un uomo generoso, un idealista. Avrebbe potuto fare il presidente della regione siciliana se avesse accettato di candidarsi. Ma ha sempre riconosciuto i propri limiti, senza mai nascondere la sua fede democristiana e la voglia di battersi per i propri valori. Chapeau! Onore al merito, dunque, a Baudo. Quanto alla Rai, prima di andare a proporre, incautamente, ad altri personaggi la futura direzione del festival , mediti bene sui meriti e sulle qualità indiscutibili di Baudo. Una rondine (Bonolis) non fa primavera...

Roma 6 marzo 2007





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