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Caltagirone costruirà il porto turistico di Siracusa. Ma il progetto è di due palazzolesi.
sabato 27 gennaio 2007
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Si chiamerà “Marina di Archimede” il nuovo porto turistico di Siracusa, in nome del matematico che, nel terzo secolo avanti Cristo, incendiò, con i suoi specchi ustori, la flotta romana del console Marcello. Ma, stavolta, i romani si sono fatti più furbi, visto che proprio Siracusa diventerà la “porta” del sistema turistico siciliano targato Francesco Bellavista Caltagirone, l’industriale capitolino(ma di chiare origini palermitane)a capo della Acqua Marcia, una azienda con un patrimonio netto di 150 milioni di euro, sedici società controllate e centinaia di dipendenti sparsi nel territorio nazionale. Dopo l’acquisizione, avvenuta l’anno scorso, dello splendido hotel “Des Etrangèrs et Miramare”, nel cuore di Ortigia, il gruppo Caltagirone ha rilevato ora la concessione per la costruzione del porto turistico dalla “Proteco” srl, una società di un imprenditore di Palazzolo Acreide, Paolo Gallo, il quale, da più di dieci, ha combattuto una dura battaglia per vincere le resistenze della burocrazia siciliana. Una operazione da 34 milioni di euro, in parte finanziati dal Por(piano operativo regionale) che è di circa nove milioni di euro. Il progetto-redatto da Armando Pizzo, vulcanico architetto anch’egli di Palazzolo, prevede la realizzazione all’interno del Porto Grande, nell’area del molo Sant’Antonio, di una mega struttura in grado di accogliere yacht di oltre cinquanta metri, con un pescaggio di oltre sette. Fornirà carburanti, energia elettrica, acqua e rete dati a bordo. Ci sarà un’area per il club velico, una sala convegni, un centro commerciale, bar, ristoranti, centro benessere,un parcheggio da 350 posti auto, un eliporto. La struttura per la nautica da diporto potrà ospitare 750 barche, in una zona complessiva di 97 mila metri quadri. I fabbricati per i servizi a terra saranno realizzati, in gran parte, con la riconversione dei vecchi fabbricati esistenti nel borgo marinaro. Un obiettivo che sta molto a cuore alla giunta guidata dal sindaco forzista di Siracusa, Titti Bufardeci, che punta allo sviluppo del turismo nautico e crocieristico, ma anche al risanamento ambientale dell’intero retroporto, oggi fatiscente e degradato. I lavori cominceranno in primavera e dovrebbero concludersi entro la fine del 2008. Per Siracusa sarà, dunque, una vera rivoluzione di riassetto urbanistico, ma, si spera, anche una opportunità di sviluppo, visto che a regime è prevista l’occupazione di almeno ottocento persone. Quanto al gruppo Caltagirone, ormai ha fatto della Sicilia la sua piattaforma per il settore alberghiero, visto che nei mesi scorsi ha siglato un accordo con Hilton per la gestione dei grandi alberghi siciliani. Il primo, dopo una ristrutturazione di circa 15 milioni di euro, è stato Villa Igea a Palermo. Poi sono arrivati anche l’Excelsior a Catania, il San Domenico a Taormina, e l’Hotel des Palmes, sempre nel capoluogo siciliano. Ma l’impegno dei Caltagirone nel settore alberghiero siciliano non è finito qui. E in fase di completamento un piano per la realizzazione di una decina di resort in varie città d’arte siciliane. Obiettivo: catturare un target di turisti selezionati che scelgono la Sicilia per il patrimonio artistico e architettonico.



Panorama Economy 27 gennaio 2007



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