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L'Italia superficiale e "pazza" si specchia in TV
lunedì 13 novembre 2006
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Ma è davvero “impazzito” questo paese come dice Romano Prodi? A giudicare da quello che è accaduto in queste giornate nel Governo e nel Parlamento, non si può dire che il Professore abbia torto. La Finanziaria è diventata un vero mercato delle vacche, una specie di “vucciria”: non esistono più i partiti, i gruppi parlamentari, le commissioni. Ciascun ministro, ciascun sottosegretario, ciascun deputato, pensano solo a portare acqua al proprio mulino. Chi se ne frega dell’interesse generale? Un milione di euro a me, dieci a te, 50 a quell’altro.
Sono sei mesi che in Italia si discute della Finanziaria, come se si trattasse di un regolamento di condominio. Uno spettacolo indecoroso, tra chi la mattina predica bene e la sera razzola male. Intanto il paese si divide su come ricordare la strage di Nassirya e persino sulla satira di Crozza e Fiorello, accusati di aver offeso la figura di Papa Ratzinger. L’Italia è un gigantesco reality, dove si litiga su tutto,sul ponte di Messina, sulla Tav, sui pacs, sulla riforma della Rai, sulla soppressione del programma della Parietti, sul campionato, sugli arbitri, sull’esercito a Napoli, sul delitto di Cogne, su Porta a Porta, sul festival di Sanremo… E’ una baruffa continua, dove tutto è strumentale e la coerenza spesso diventa un optional. La televisione ed i giornali sono diventati lo specchio di questo paese. Tutte le sere i telegiornali ci propinano una dose massiccia di dichiarazioni di politici. Il più presente è tale Gianfranco Rotondi, della nuova DC. Lui è un vero mito: non manca mai di dire la sua in ogni questione. Cammina con il busto all’indietro, per sembrare più alto. Quando parla, socchiude gli occhi come a trovare l’ispirazione. Ed il giornalista di turno pende dalla sua bocca come se quello fosse un capo di stato. Ma chi è questo Rotondi? Chi rappresenta? Quanti italiani conoscono il suo nome? Solo in Italia c’è un telegiornale di stato pieno di politici. Solo da noi c’è un controllo narcisistico da parte del Governo di turno. Come ha scritto Severgnini: l’Italia si guarda in uno specchio distorto, e si convince di essere ancora più sciatta, più superficiale, più “pazza” di quanto sia.

Europa- 13 novembre 2006
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