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Il paradosso italiano: la sinistra liberalizza, la destra difende le lobbies
sabato 1 luglio 2006
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Non sappiamo se questa “manovrina” del Governo Prodi servirà davvero a rimettere in carreggiata la finanza pubblica. Forse per chi evade sarà più complicato non pagare le tasse. Vedremo. Ma la vera novità è questo pacchetto di misure sulle liberalizzazioni che riguardano assicurazioni, farmacie, professionisti, tassisti, conti correnti, notai. In Italia accade un insolito paradosso : è la sinistra a fare quello che negli altri paesi fa abitualmente la destra. Era già successo negli anni novanta, con le privatizzazioni delle partecipazioni statal,i “svendute” dai Governi di centro sinistra a quattro soldi ai soliti capitani d’industria. Succede ora con la fine dei privilegi per alcune categorie che hanno goduto in effetti di anacronistici privilegi. In qualsiasi paese nel mondo, i taxi sono stati liberalizzati, le tariffe sono molto più basse e le auto si trovano all’angolo di ogni semaforo. In Italia, la lobby dei tassinari è riuscita sempre a bloccare i tentativi di maggiore concorrenza. A volte si rimane in attesa mezz’ora al telefono, prima di sentirsi rispondere: “Mi dispiace, ma non abbiamo taxi liberi nella sua zona!”. Così come era una cosa assurda pagare un notaio per vendere un automobile o versare alle banche una “sovratassa” per chiudere un conto corrente. Potremo finalmente comprare le aspirine, l’aulin o la tachipirina al supermercato? I farmacisti forse guadagneranno di meno e le grandi case farmaceutiche dovranno abbassare i prezzi dei farmaci perché ci sarà più concorrenza nel settore. Il centro sinistra ha compiuto una operazione “liberal.” Il centro destra , se vuole, potrà raccogliere, demagogicamente, il dissenso di queste categorie. Ma farebbe meglio a non cavalcare troppo le lobbies.
Chi di lobby ferisce, di lobby perisce.

Roma 1 luglio 2006



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