Come era prevedibile, Rita Borsellino ha vinto le ”primarie” del centro sinistra e sfiderà il candidato della Casa della Libertà alle prossime elezioni regionali. La farmacista palermitana, sorella del magistrato ucciso dalla mafia, ha battuto il Rettore dell’Università di Catania, Ferdinando Latteri ,appoggiato solo da una parte della Margherita.
Onore al merito.
Ma il vero protagonista di queste ”primarie” siciliane è stato LeoLuca Orlando Cascio. Lui che si è auto-definito il ”Berlusconi ” di sinistra: un populista coniugato con ”valori morali”(?). Nel 2001 disse , testualmente: ”Tipologicamente , ho tutto per sostituire il capo della mafia: se vinco prendo il posto di Bernardo Provenzano”. Orlando Cascio sostiene che ”la mafia è cambiata e che lui è cambiato prima di lei.” Secondo l’ex sindaco di Palermo, ”la mafia si può sconfiggere solo sostituendola. Facendo bene le cose che la mafia fa male”(cito sempre testualmente). Tanto è vero che Orlando dice di non aver mai parlato una sola volta con Cuffaro. Pur essendo deputato regionale, non è mai entrato a Palazzo d’Orleans. Non ha presentato un solo emendamento , perché ”l’emendamento è l’anticamera del compromesso”, come "il sospetto è l'anticamera della mafia". Gli fa schifo fare il deputato regionale. Ma non si capisce perchè non si dimette. Fosse dipeso da lui, Andreotti non sarebbe mai stato inquisito. Perché , ”inquisendolo, gli hanno sottratto un argomento politico”. Il teorema di Orlando è che tutti i siciliani ( e quelli che hanno qualcosa da spartire con i siciliani) sono mafiosi. Tutti, tranne uno: lui stesso. Sillogismo ”orlandiano”.
Roba da chiamare la neuro-deliri…

5 dicembre 2005